• La Nostra Storia

    Riparazione

Ho un laboratorio, all’interno del negozio, attrezzato per la riparazione di orologi, cucù e pendole.

Quando revisiono un orologio, lo smonto completamente dalla prima all’ultima vite. Lo lavo con una macchina e dei bagni che tolgono ogni impurità. Successivamente lo rimonto, controllando ogni singola parte. Lubrifico e controllo la marcia con un apparecchio elettronico che valuta suo funzionamento, permettendomi l’immediata correzione.

Lucido con paste e spazzole apposite la cassa e il bracciale (se applicato), sia in acciaio che in oro, passando poi al lavaggio con ultrasuoni. Quando l’orologio è impermeabile, sostituisco le guarnizioni e controllo la tenuta di impermeabilità.

Per eventuali sostituzioni di parti rotte o usurate, riferendomi ad orologi di marca, utilizzo esclusivamente componenti originali.

Per una mia scelta etico professionale, non faccio alcun tipo di intervento su orologi con marchio contraffatto.

Tutte le mie revisioni sono garantite per 12 mesi.

Dispongo anche di attrezzature adatte per la riparazione e restauro di pendole moderne e antiche.

La revisione di questi movimenti è un po’ diversa da quella descritta sopra, il meccanismo è molto più grande e, quando sono molto vecchi, arrivano molto sporchi ed ossidati.

Lavo il meccanismo con un bagno specifico in una vaschetta ad ultrasuoni, lo smonto completamente e ne controllo ogni singola parte.

Le platine hanno dei fori dove si posizionano le ruote. Con il passare del tempo, questi fori si ovalizzano a causa della spinta della molla, di conseguenza, la ruota non si trova più in asse. Con l’imboccolatrice, centrando il foro consumato, lo allargo a misura ed inserisco la boccola in bronzo. A questo punto la ruota tornerà a girare perfettamente in asse come quando è stata costruita ed io non avrò danneggiato ed alterato la sua struttura originale (specialmente nelle pendole antiche).

Rettifico, se è necessario, e lucido i perni di tutte le ruote e di tutti i leveraggi della suoneria. Una volta rimontata lubrifico il tutto, rimetto in fase il suono e ne controllo il funzionamento.

La mia Formazione


La mia preparazione tecnica inizia grazie all’insegnamento di mio padre. Con l’arrivo degli orologi al quarzo ho cominciato a frequentare corsi di perfezionamento e successivamente di aggiornamento sull’orologeria elettronica. A partire dal 1980 ho frequentato due corsi ANGRO a Milano poi, successivamente, in Svizzera, a Marin fino al 1987 e dal 1989 fino al 2007 a Grenchen, sempre presso il centro di formazione tecnica ETA. Ho partecipato, anche, ad un corso REVUE a Waldenburg e ad un corso RONDA a Lausen. Corsi inizialmente su orologi al quarzo, e poi anche su orologi meccanici con e senza cronografo.

Ho inoltre seguito un corso sul restauro di pendole antiche, ed ho visitato diversi laboratori all’interno di marche importanti, direttamente in Svizzera, per conoscere sia il montaggio di orologi nuovi che la riparazione.

Gli strumenti del mestiere

Questo è uno strumento per il controllo a secco dell’impermeabilità. Questa macchina effettua il test in negativo con depressione della camera di prova e successivamente in positivo con la messa in pressione fino ad un massimo di 10 atmosfere. Se il test è positivo stampa una striscia con tutti i dati e i tempi di esecuzione più il risultato di ognuno.

Due vasche ad ultrasuoni. Quella piccola bianca serve per il lavaggio di casse e bracciali di orologi, quella in acciaio grande per lavare i movimenti di pendole e cucù.

Questo è un altro strumento per il controllo dell’impermeabilità. Serve per vedere dove c’è la perdita in un orologio. Si aggancia all’interno la cassa senza il movimento, poi si pompa una pressione di 3 atmosfere e immergendo la cassa si vede, con la fuoriuscita di bollicine, dove intervenire.

Questa macchina, con tre vasi e un essiccatore, serve per lavare i movimenti degli orologi. Nel cestello si mette l’orologio completamente smontato (dalla prima all’ultima vite), successivamente viene chiuso ed agganciato al braccio movibile della macchina. Quest’ultima effettua, in automatico, il lavaggio nel primo bagno dove sgrassa e leva ogni impurità senza danneggiare il metallo, poi passa in un primo risciacquo e successivamente in un secondo per eliminare i residui del primo bagno. In ultima fase, l’essiccatore fa evaporare i liquidi di risciacquo e il movimento esce lavato e lucido, senza alcun alone.

Questa è l’imboccolatrice. Serve per quando si riparano o restaurano pendole antiche. Quando i fori nelle platine presentano un’usura, per cui il buco, dove entra il perno della ruota, non è più rotondo ma si ovalizza si fora perfettamente in centro il foro e si inserisce una boccola o bussola in bronzo. La ruota, con il foro nuovo, lavorerà perfettamente in asse, quindi il meccanismo, avendo avuto un intervento molto preciso senza alterare la sua originalità, conserverà un buon funzionamento negli anni.

Il tornio da orologiaio, anno 1950, ancora funzionante, lo uso per lucidare o rettificare perni di ruote o assi di bilanciere ed altri piccoli interventi di orologeria, come riportare un perno ad una ruota di pendola. Non è adatto per ricostruire i perni di ruote d’orologio e non è possibile costruire una ruota completa, poiché non provvisto di fresa.